L'espressione "il dado è tratto" (in latino: alea iacta est) è una frase attribuita a Giulio Cesare quando, nel 49 a.C., si accingeva ad attraversare il Rubicone con le sue legioni, in violazione della legge romana.
Significato: L'espressione significa che è stata presa una decisione irrevocabile, che un punto di non ritorno è stato superato e che non c'è più possibilità di ritornare sui propri passi. Le conseguenze dell'azione intrapresa sono ora inevitabili.
Contesto Storico: Attraversare il Rubicone con un esercito era considerato un atto di tradimento nei confronti della Repubblica Romana, equivalendo a una dichiarazione di guerra civile. Cesare era ben consapevole delle implicazioni della sua azione e l'espressione "il dado è tratto" sottolinea la consapevolezza e la risolutezza con cui ha preso questa decisione cruciale.
Uso Moderno: L'espressione viene ancora oggi utilizzata per indicare una situazione in cui una decisione importante e con conseguenze irreversibili è stata presa. Può riferirsi a diverse situazioni, come ad esempio l'inizio di un'impresa difficile, un cambiamento radicale nella propria vita, o un conflitto. L'immagine del dado, una volta lanciato, che non può essere richiamato indietro, rende bene l'idea dell'irreversibilità della decisione.
Varianti: Esistono diverse varianti dell'espressione, tra cui "il dado è stato lanciato" o "il dado è tratto, si vada!".
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